GUIDA AL TFR
Come si calcola
La retribuzione annua su cui calcolare il TFR (comma 2 art. 2120 c.c.) è composta da tutte le somme, compreso l'equivalente delle prestazioni in natura (x es. auto aziendali, polizze assicurative, fringe benefits, cellulari, etc...) corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese.
I contratti collettivi sia nazionali che individuali possono derogare a tale disposizione escludendo di fatto dal calcolo alcune voci retributive anche se non occasionali.
Il trattamento di fine rapporto si calcola accantonando per ogni anno una quota pari alla retribuzione annuale utile diviso per 13,5.
Dall'importo così ottenuto si sottrae lo 0,50% dell'imponibile sul quale si calcolano i contributi.
Se il datore di lavoro è beneficiario di sgravi contributivi l'aliquota dello 0,50% è ridotta in proporzione agli sgravi medesimi.
Esempio di calcolo:
Si faccia il caso di un lavoratore del settore metalmeccanico assunto nel 2002. Per calcolare la quota di accantonamento annuo TFR si devono prendere in considerazione i seguenti dati:
- Imponibile previdenziale: € 15.000,00
- Retribuzione utile TFR: € 13.500,00
Il calcolo del TFR è ottenuto in base alla seguente formula:
Retribuzione utile al tfr/ 13,5 - contr. 0,5% su imponibile = QUOTA DI TFR DA ACCANTONARE
Quindi:
€ 13.500,00 / 13,5 = € 1.500,00
€ 15.000,00 x 0,50% = € 75,00
€ 1.500,00 - € 75,00 = € 1.425,00 (Quota annua TFR accantonata)
Nota bene:
- nel settore agricolo, per gli operai a tempo determinato il TFR è calcolato in percentuale sul salario contrattuale (attualmente la percentuale è pari all'8,63%) ed è corrisposto per tutte le ore di lavoro effettivamente svolto.
- per i dipendenti pubblici assunti precedentemente al 01.01.2001 si applicano le regole della Buona Uscita/Premio servizio.
Alla fine di ogni anno (31 dicembre) gli accantonamenti TFR dell'anno precedente sono rivalutati con l'applicazione di un tasso costituito dall'1,50% in misura fissa e dal 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo Istat (art. 2120, commi 4 e 5, c.c.).
Per il calcolo del coefficiente variabile si aplica la seguente formula:
(Indice Istat dic anno in corso - indice Istat dic. anno precedente) / Indice Istat dic. anno precedente x 75%
Per i rapporti che si risolvono nel corso dell'anno:
- il tasso fisso dell'1,50% viene riproporzionato in ragione dei mesi lavorati (0,125% per ciascun mese)
- l'incremento dell'indice ISTAT è quello risultante nel mese di cessazione del rapporto di lavoro rispetto a quello di dicembre dell'anno precedente. Se il rapporto di lavoro si risolve entro il giorno 14 viene utilizzato il coefficiente di rivalutazione relativo al mese precedente; se la risoluzione del rapporto interviene invece dopo il giorno 14 dovrà essere utilizzato il tasso di rivalutazione relativo al mese di cessazione.
Esempi di calcolo:
Es. n. 1
Si faccia il caso di un lavoratore del settore metalmeccanico assunto il 2 gennaio 2001.
Per calcolare le rivalutazioni dell' accantonamento annuo TFR relativo all'anno 2001 si devono prendere in considerazione i seguenti dati:
- Quota TFR anno 2001: € 1.425,00
- Indice Istat dicembre 2002: 119,10
- Indice Istat dicembre 2001: 116,00
Quindi:
Passo 1: determinare la differenza tra l'indice Istat relativo a dicembre dell'anno in corso rispetto a quello dell'anno precedente
(119,10 - 116,00) = 3,1
Passo 2: determinare l'incidenza percentuale di tale differenza
3,1/ 116,00 = 0,0267241379
Passo 3: determinare il coefficiente variabile
0,0267241379 x 75% = 0,0200431034
Passo 4: applicare il coefficiente variabile alla quota Tfr:
1.425,00 x 0,0200431034 = 28,56
Passo 5: applicare il coefficiente fisso alla quota Tfr:
1.425,00 x 1,50% = 21,37
Passo 6: determinare la rivalutazione della quota TFR dell'anno 2001:
28,56 + 21,37 = 49,93
Es. n. 2
Si faccia il caso di un lavoratore del settore terziario licenziato il 30 giugno 2003. Per calcolare le rivalutazioni dell' accantonamento annuo TFR relativo all'anno 2002 si devono prendere in considerazione i seguenti dati:
- Quota TFR anno 2002: € 713,00
- Indice Istat giugno 2003 (mese di cessazione del rapporto): 120,60
- Indice Istat dicembre 2002: 119,10
Quindi:
Passo 1: determinare la differenza tra l'indice Istat relativo a giugno 2003 rispetto a quello di dicembre dell'anno precedente
(120,60 - 119,10) = 1,5
Passo 2: determinare l'incidenza percentuale di tale differenza
1,5/ 119,10 = 0,0125944584
Passo 3: determinare il coefficiente variabile
0,0125944584 x 75% = 0,0094458438
Passo 4: applicare il coefficiente variabile alla quota Tfr:
713,00 x 0,0094458438 = 6,73
Passo 5: applicare il coefficiente fisso, rapportato a 6 mesi, alla quota Tfr:
1,5 / 12 = 0,125 x 6 = 0,75
713,00 x 0,75% = 5,35
Passo 6: determinare la rivalutazione dlla quota TFR dell'anno 2002:
6,73 + 5,35 = 12,08
A partire dall'anno 2001 la rivalutazione annua delle quote TFR viene tassata con ritenuta pari all'11% fino al 31.12.2014 e al 17% dal 01.01.2015.
La ritenuta è detratta a fine anno dal TFR accantonato e viene versata dal datore di lavoro con modello F24.
L'ammontare del t.f.r. maturato è dato:
- dall'importo maturato al 31 dicembre dell'anno precedente;
- dalla rivalutazione di tale importo;
- dalla quota di competenza maturata nell'anno appena concluso.