GUIDA AL TFR
Destinazione del TFR alla Pensione Complementare
L'opzione della previdenza complementare
Le modalità per effettuare l'opzione
Quanto TFR destinare alla previdenza complementare
L'opzione della previdenza complementare
Tutti i lavoratori dipendenti del settore privato, esclusi i lavoratori domestici, possono scegliere:
a) di destinare il TFR futuro ad una forma pensionistica complementare (D.Lgs. n. 252/2005).
Il datore di lavoro provvederà al versamento del TFR al Fondo prescelto, a partire dal mese successivo.
b) di mantenere il TFR futuro presso il datore di lavoro1 fino alla sua erogazione, al momento della cessazione del rapporto.
1 Nelle Aziende con almeno 50 dipendenti, gli accantonamenti per il TFR sono versati dal datore di lavoro al Fondo Tesoreria dello Stato presso l’Inps.
I lavoratori possono esprimere l'opzione di destinare il TFR alla previdenza complementare o di mantenerlo in azienda, entro 6 mesi dall'assunzione (o entro il 30.06.2007 se assunti prima del 31.12.2006).
Le modalità per effettuare l'opzione
L'opzione di destinare il TFR alla Previdenza complementare o di mantenerlo in azienda, va espressa attraverso la compilazione del modulo che il datore di lavoro mettere a disposizione del lavoratore.
N.B.: Se il lavoratore non esprime alcuna scelta entro i 6 mesi all'assunzione (c.d. silenzio - assenso), il TFR futuro verrà trasferito al fondo di previdenza complementare previsto dai contratti collettivi, anche territoriali o aziendali, o, in assenza di questi, alla forma pensionistica complementare istituita presso l'INPS.
Quanto TFR destinare alla previdenza complementare
I lavoratori che scelgono la destinazione del TFR alla previdenza complementare, versano al fondo prescelto l'intero TFR futuro2.
2 I lavoratori assunti prima del 29 aprile 1993, hanno potuto destinare - entro il 30.06.2007 - alle forme di previdenza complementare anche soltanto una parte del TFR futuro: conservando la stessa quota versata in precedenza , se già iscritti al fondo; o, se non ancora iscritti al fondo, versando la quota fissata dagli accordi collettivi o, in assenza di questi, la quota minima del 50%, con possibilità di incrementi successivi.
L'opzione per la previdenza complementare è irrevocabile.
La scelta di mantenere il TFR presso il proprio datore di lavoro può essere invece revocata: il lavoratore può in qualsiasi momento decidere di destinare il TFR futuro ad una forma pensionistica complementare, attraverso una comunicazione scritta al datore di lavoro.